Contro raffreddore, influenza, febbre e mal di gola, le piante medicinali e dunque la fitoterapia possono essere di grande aiuto. 

Possono contribuire a mantenere il sistema immunitario in salute e quindi, come conseguenza, l’organismo si difende al meglio quando sono in agguato i malanni tipici della stagione fredda. Abbiamo scoperto quali sono le piante più indicate a questo scopo con Marco Biagi, docente di Fitoterapia all’Università di Modena e Reggio Emilia e all'Università di Siena e responsabile del laboratorio di Ricerca SIFITLab. (puoi chiedergli un consulto qui).

In che modo la fitoterapia può esserci d'aiuto nel contrastare i malanni stagionali? 

La fitoterapia ha sempre avuto, e assume ancora oggi, importanza strategica. Le piante medicinali possono essere utilizzate per curare le problematiche invernali in ambito preventivo, quindi per rafforzare le difese immunitarie e migliorare l’adattamento dell’organismo ai disturbi di stagione, ma possono anche essere impiegate come trattamento nelle diverse connotazioni sintomatologiche.

I trattamenti preventivi per rafforzare le difese immunitarie vanno iniziati a ottobre, seguendo attentamente le indicazioni riferite a ogni prodotto.

Parlando di prevenzione la pianta più conosciuta è l’Echinacea: come agisce?

L’Echinacea è una pianta medicinale molto efficace e utile a livello preventivo. La fitoterapia conosce e impiega ben tre tipi di Echinacea, ma alla luce dei dati recenti, Echinacea purpurea è la specie che meglio si adatta a essere utilizzata in prevenzione. Echinacea purpurea è impiegata sia come radice sia come pianta intera e ha come principi attivi, in comune con le altre echinacee, i derivati dell’echinacoside, alcaminidi e polisaccaridi. Si differenzia invece per l’alta concentrazione di polifenoli, acido caftarico e acido cicorico che svolgono un’azione farmacologica leggermente diversa e che meglio si adatta all’utilizzo preventivo per migliorare le difese immunitarie. L’Echinacea si somministra sotto forma di succhi freschi (dosaggio: 5 grammi) o liofilizzati o di estratti della pianta (che devono sempre avere un dosaggio corrispondente ai 5 grammi del succo fresco). Si consiglia di seguire dei cicli intervallati: tre settimane di trattamento, un’interruzione per un equivalente periodo, da ripetere al massimo tre volte durante la stagione invernale. Non va somministrata nella prima infanzia e in chi soffre di malattie autoimmuni, come ad esempio psoriasi, artrite reumatoide o tiroiditi. È anche sconsigliata a chi è allergico alle Asteraceae.

E la rosa canina?

Anche la rosa canina è una pianta immunostimolante che si può utilizzare a livello preventivo, ma soprattutto come trattamento. È molto ricca in vitamina C, cioè in acido ascorbico, che a scopo preventivo migliora molte funzioni metaboliche e ha anche un ruolo fondamentale nel mantenimento della omeostasi immunitaria. La rosa canina si utilizza sotto forma di estratto secco: un dosaggio intorno ai 75-100 mg al giorno di vitamina C è ideale per il mantenimento della buona funzionalità immunitaria. In trattamento invece si può aumentare il dosaggio fino ad arrivare anche a 400-500 mg di vitamina C per ottenere una funzione protettiva e curativa verso le sintomatologie da raffreddamento.

Per quali disturbi sono impiegati il Ginseng Panax quinquefolium e l’Uncaria?

Il ginseng americano, Panax quinquefolium, è utilizzato soprattutto per la sua funzione immunomodulante, anche a scopo preventivo, grazie all’alta concentrazione di polisaccaridi contenuti nella radice. Si utilizza 1 g di radice polverizzata al giorno o dosaggi equivalenti di estratti secchi. Oltre ad agire sul sistema immunitario i ginsenosidi agiscono anche sull’asse ipotalamo-surrene e anche se indirettamente sul sistema endocrino, per cui questo tipo di radice va assunta con cautela dalle donne ed è sconsigliata per le persone ipertese.

Anche l’uncaria, in particolare la corteccia, che possiede alcaloidi ossindolici, è una pianta medicinale impiegata a scopo preventivo per la sua funzione immunomodulante: aumenta in maniera molto interessante la funzione linfocitaria e ripristina la corretta funzionalità del sistema immunitario. Il tipico dosaggio giornaliero degli estratti secchi di uncaria è 200-300 mg.

Per quanto riguarda la cura dei disturbi tipici da raffreddamento, al primo posto troviamo la Propoli, ma anche lo Zenzero e il Pelargonio.

La propoli è il prodotto ideale e di riferimento utilizzato nel mal di gola. Ha una spiccata azione antibatterica, antinfiammatoria e antivirale ed è una valida alternativa ai farmaci di sintesi spray, raramente più efficaci e non scevri da effetti collaterali. Il formato tipico della Propoli è sotto forma di spray alcolico per gli adulti e alcool free per i bambini. L’indicazione è di erogare 3-4 spruzzate di prodotto, per 3-4 volte al giorno, direttamente in gola. I benefici si evidenziano già dopo tre giorni.

Lo zenzero è un’antinfluenzale ideale per la sua funzione antinfiammatoria e diaforetica. Si somministra sotto forma di decotto della radice, bevuto bollente e magari edulcorato con un po’ di miele.

Nella cura dei disturbi respiratori, il pelargonio ha un ruolo molto importante. Il pelargonio, o geranio sudafricano, è registrato in Italia come farmaco ed è impiegato in tutta Europa al pari dell’echinacea. È da sempre utilizzato dalle popolazioni indigene come panacea per tutte le malattie respiratorie, in Europa invece è conosciuto per le sue proprietà immunomodulanti, antibatteriche e antivirali. Tutti i disturbi respiratori tipicamente invernali trovano giovamento dall’utilizzo di questa pianta, che è da somministrare ai primi sintomi dell’influenza. Per le dosi del trattamento bisogna seguire strettamente le indicazioni riportate nella posologia: 60 mg di estratto secco al giorno o 90 gocce di soluzione liquida.

Perché sambuco e olivello spinoso sono alleati preziosi contro la febbre?

Il sambuco è una pianta molto interessante, è un diaforetico, cioè aumenta la sudorazione. Il sambuco fiori ha un effetto antifebbrile ed è utilizzabile tipicamente sotto forma d’infuso: un cucchiaio di fiori triturati in una tazza di acqua bollente, in caso di sintomatologia da raffreddamento. Il sambuco frutti ha un’azione antivirale confermata dalla letteratura scientifica ed è perciò adatto in caso di febbre e raffreddamento.

L’olivello spinoso condivide con il sambuco frutti la sua funzione antivirale, in più ha anche un’azione specifica sui virus dell’influenza. In trattamento può essere utile per la sua azione antinfluenzale. I dosaggi di sambuco e olivello spinoso variano a secondo del prodotto utilizzato ed è per questo bene rifarsi alle indicazioni dei produttori.

Eliana Canova

 

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